Chiedo scusa se non ho continuato giornalmente la cronostoria di questo mio cammino, ma sentivo il bisogno di staccarmi dalla mia realtà per il resto dei giorni rimasti e assaporare da sola questa bellissima esperienza, che rifarei anche domani, durante la quale ho incontrato e conosciuti “pellegrini” fantastici. Il proseguo del cammino è continuato con altre due tappe: accompagnati sempre dalla pioggia, abbiamo attraversato boschi di castagni, querce e di eucalipti, ponti romani, strade bianche e a volte costeggiato strade asfaltate, affrontato salite più o meno faticose e poi discese, circondati dalla tipica atmosfera autunnale e calpestando foglie, ricci di castagne e ghiande e…pozzanghere d’acqua e fango!
Insieme, ma da soli, ognuno ha proseguito il suo cammino con il proprio passo, a volte isolandosi nei personali pensieri, a volte chiacchierando e ridendo, scambiando opinioni storie ed esperienze, facendo conoscenza di altri pellegrini incontrati e ritrovati lungo il percorso venuti da ogni dove.
Che dire del tedesco che traina lo zaino con carrellino, della signora con i piedi pieni di cerotti, del gruppo di ragazzetti di qualche scuola, dell’anziana che appoggiata a un bastone cammina lentamente o del padre che avanza col figlio cieco tenendosi con un laccetto nelle mani…
Infine l’arrivo a Santiago, la città di San Giacomo, la meta del Cammino. A essere sincera non mi ha emozionato molto arrivare alla maestosa cattedrale, forse l’essere bagnati e sentire l’umidità addosso, forse la facciata impacchettata per restauri. Bella la cerimonia del Botafumeiro, il gigantesco turibolo dell’incenso che viene fatto oscillare da una navata all’altra.
L’emozione però mi è piombata addosso inaspettatamente quando ho abbracciato la statua di San Giacomo dietro l’altare e sono scesa poi nella cripta dove sono le sue reliquie…qualche sentimento c’è ancora allora!
L’ultimo giorno, accompagnati finalmente dal sole, siamo stati a Finisterre, il punto dove nell’antichità si pensava che finisse il mondo e si trova il km 0. Camminata lungo la spiaggia di sabbia mentre il sole sorge, raccolta di conchiglie, foto e bagno di Elda in mare; al faro come da tradizione ho bruciato un foglio con pensiero, ma c’era anche chi dava fuoco a qualche indumento o lettere.
In ultimo siamo andati a Muxia dove c’è il santuario della Vergine della barca e la pietra con la quale la leggenda vuole che la Madonna sia arrivata dal mare trainata dagli angeli per sostenere Giacomo nella sua evangelizzazione. E lì l’oceano Atlantico che si infrange sugli scogli è uno spettacolo fantastico…ed ha ricominciato a piovere!
Qualunque sia stato il motivo per il quale si è deciso di partire per il Cammino, effettivamente credo che ognuno qualcosa abbia ricevuto.
Per quanto mi riguarda nessuna miracolazione o folgorazione, ma la certezza di essere riuscita a giungere a termine senza grandi difficoltà nonostante la pioggia e i km, di aver incontato delle belle persone che sono state bene insieme e che una volta ritornate alla vita di tutti i giorni ricorderà questo Cammino e i suoi Pellegrini con malinconia e chissà…potranno anche rincontrarsi, proprio come succedeva durante i giorni del camminata con gli altri viandanti!
Esperienza che consiglio di fare senza timori, anche ai nostri associati.
In ultimo vorrei qui dire un grazie a Pino Dellasega per avermi dato l’opportunità di partecipare a questo WAYS, grazie a Chiara per aver contribuito alla riuscita, persone che con grande professionalità ma molta semplicità hanno reso indimenticabile questo Cammino.
…E domani è un altro giorno!
E brava Tetti
Ci hai fatto un po preoccupare per il tuo silenzio che hai ora ampiamente e ‘filosoficamente’ motivato facendocelo apprezzare e dandoci modo di entrare a distanza in quello che dovrebbe essere lo spirito che anima i pellegrini di Santiago.
Ora che tu hai aperto la strada ci riverseremo in massa nelle ‘Valli’ iberiche!!!
Antonietta, GRAZIE!
Valeva la pena di aspettare qualche giorno per leggere la tua testimonianza toccante e coinvolgente. Fa riflettere, induce a guardarsi dentro e rapportarsi con una dimensione della realtà che stiamo sempre più perdendo: quella della meditazione e del silenzio. La nostra vita è oramai immersa nel ‘rumore’ ed in esso, spesso, la nostra anima annega!
GRAZIE ancora!
Ben arrivata Tetti!
Complimenti! ma nessuno di noi dubitava del tuo Cammino.
Ora, dopo le tue impressioni a caldo, vorremo sicuramente risentirle dal vivo!
nonostante Alessandro ci inviti ad allenamenti silenziosi…
e Ben tornata!
Ho letto tutto il tuo diario, mi ha confermato quello che pensavo: è un’esperienza da fare. Tra i miei obiettivi c’è “soddisfare questo desiderio” che mi porto dentro da tanto tempo. Voglio sperare che fra un anno lo possa realizzare.
A te invece faccio tanti complimenti per la riuscita dell’impresa.